Nutrizionista Dott. Andrea Del Seppia

Nutrizione clinica e sportiva - Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini

  • Home page
  • Chi sono
    • Curriculum Vitae
    • Presentazione
  • Servizi
    • Nutrizione e patologie
    • Nutrizione e sport
    • Nutrizione per obesità e sovrappeso
    • Nutrizione e terapia bariatrica
    • Nutrizione in gravidanza
    • Nutrizione pediatrica e per ragazzi
    • Nutrizione per vegetariani e vegani
    • Analisi composizione corporea
    • Test d’intolleranza al lattosio (Breath test)
    • Breath test ricerca disbiosi intestinale: SIBO
  • Foto e rassegne stampa
    • Congressi sulla nutrizione, articoli e interviste
    • Nutrizione per obesità: prima e dopo
    • Nutrizione sportiva: collaborazione con i campioni
    • Sport: ringraziamenti e traguardi
      • Matteo Signani
      • Orlando Fiordigiglio
      • Manuel Biagiotti
      • Michela Socci
      • Alessandro Onofri
      • Nicola Severi
    • Andrea Del Seppia ed il Cesena Calcio
    • Andrea Del Seppia ed il Perugia Calcio
  • News ed eventi
  • Blog
    • Nutrizione e benessere
    • Nutrizione in gravidanza
    • Nutrizione e sport
  • Contatti
Tu sei qui: Home / Archivi per proprietà alimenti

Gli alimenti per la salute intestinale

Foods for intestinal health

Sappiamo che la buona salute passa anche dall’intestino: questo importante apparato riesce a modulare il nostro senso di benessere e una buona funzionalità intestinale dipende anche da una corretta alimentazione.

Intervista di Misura al Dott. Andrea Del Seppia

Approfondiamo l’argomento con il nostro nutrizionista, Dott. Andrea Del Seppia.

Dott. Del Seppia, è nota l’importanza della fibra alimentare nel garantire benessere intestinale, ma la fibra è tutta uguale?

Esistono due diverse tipologie di fibra alimentare: quella solubile e quella insolubile. Gli alimenti vegetali spesso le contengono entrambe in diverse proporzioni. La fibra insolubile possiede la proprietà di assorbire acqua e in questo modo fa aumentare di volume e di morbidezza la massa fecale, favorendone il transito lungo l’intestino: riesce, così, a stimolare la peristalsi. Pertanto, un’alimentazione povera di cereali integrali e di ortaggi può condurre a un transito intestinale rallentato. Il secondo tipo di fibra, detta solubile o gelificante, ha altri effetti sul benessere intestinale: queste sostanze sono indigeribili dai nostri enzimi ma rappresentano un importante fonte di nutrimento per i batteri buoni che popolano l’intestino. La fibra solubile, quindi, ha un notevole effetto prebiotico – cioè favorisce l’equilibrio di una sana flora batterica – e garantisce altresì il mantenimento di un corretto pH (ovvero il livello di acidità) dell’ambiente intestinale, proteggendoci dai microrganismi pericolosi.

Quali sono gli accorgimenti dietetici che è auspicabile adottare per godere di un buon transito intestinale?

I capisaldi per ottenere una buona regolarità intestinale sono due: un’adeguata assunzione di fibra (25 grammi al giorno, con consumo quotidiano di alimenti vegetali) e di acqua, circa 2 litri per le donne e 2 litri e mezzo per gli uomini (LARN, IV Revisione, SINU 2014). Le stesse frutta e verdura di cui si raccomanda l’assunzione per il contenuto in fibra contengono anche una buona percentuale di acqua, importante per ammorbidire le feci. Un corretto apporto idrico (principalmente da acqua o tisane non zuccherate) è fondamentale per far sì che la fibra insolubile riesca a idratarsi correttamente, altrimenti finirebbe per esercitare un effetto costipante invece di accelerare la peristalsi. È bene ricordarsi di mantenere un adeguato e costante apporto di acqua giornaliero a partire dal risveglio quando le richieste idriche sono maggiori. Tuttavia, a volte questi accorgimenti possono risultare insufficienti: vi sono casi in cui, pur con degli apporti di liquidi e di fibra in linea con le raccomandazioni, la regolarità intestinale non è ancora ottimale. Escluse alterazioni patologiche, in queste situazioni occorre tenere presenti altre variabili alimentari. Per esempio, la riduzione eccessiva nell’alimentazione dei grassi provenienti dall’olio extravergine d’oliva rischia di far venir meno la funzione lubrificante e ammorbidente dei preziosi lipidi monoinsaturi contenuti nel condimento mediterraneo per eccellenza. È di fondamentale importanza anche il ruolo di alcuni alimenti fonte di carboidrati: la loro reidratazione, come avviene nella cottura della pasta, ne fa incrementare il volume e il contenuto d’acqua. Le diete ipocaloriche, che riducono fortemente questo importante macronutriente dall’alimentazione, rischiano di provocare un transito intestinale rallentato.

Ci sono altri fattori che intervengono nel mantenere il benessere del nostro intestino?

L’insieme dei microrganismi che abita il nostro apparato gastrointestinale è denominato microbiota e, se in equilibrio, contribuisce a mantenere una buona funzionalità e motilità intestinale, ci protegge da alcune infezioni, coadiuva i processi digestivi e produce alcune vitamine. La flora batterica intestinale ha un ruolo fondamentale nel preservare lo stato di salute generale e ha bisogno di essere nutrita con le sostanze prebiotiche citate in precedenza. Tali microrganismi hanno dimostrato essere in grado di regolare anche molte funzioni extra-intestinali, in particolare alcuni aspetti del sistema immunitario. Le ricerche più recenti stanno approfondendo il loro potenziale nella modulazione di alcune risposte a livello cerebrale grazie al cosiddetto asse intestino-cervello. Lo stato di equilibrio a livello del microbiota è detto “eubiosi” e prevede che i microrganismi probiotici (ovvero quella componente che esplica azione positiva per il nostro organismo) siano ben rappresentati, in modo da tenere a bada gli altri componenti della flora microbica

Nel nostro stile di vita e nella nostra alimentazione quotidiana, però, sono presenti numerose sostanze che possono depauperare la flora batterica intestinale (in particolare alcuni farmaci, conservanti e additivi) e che ci fanno tendere a un disequilibrio a livello del microbiota, noto come “disbiosi”, che impatta sulla nostra salute intestinale e nonhich affects our intestinal and non-intestinal health.

Vi sono degli alimenti funzionali che possono aiutare la salute intestinale?

Molte popolazioni, in tutto il mondo, hanno una lunga tradizione di cibi fermentati.
Il processo di fermentazione modifica le caratteristiche nutrizionali e organolettiche dell’alimento di partenza, permettendo di prolungarne la conservazione. Parlando di alimenti fermentati, nella nostra cultura si pensa subito allo yogurt: sebbene i fermenti lattici contenuti in questo alimento non riescano a sopravvivere a lungo nel nostro intestino, lo yogurt sembra avere comunque degli effetti positivi per la nostra salute (soprattutto se non vi è un’abbondante aggiunta di zuccheri). Svariati alimenti fermentati tipici di altre aree geografiche come kefir (un latte fermentato tipico della zona del Caucaso), kombucha (una bevanda dolcificata e fermentata ottenuta dalle foglie di tè) e verdure fermentate sono buoni alleati del benessere intestinale

L’assunzione di alimenti fermentati, per merito dell’insieme dei componenti in essi contenuti, esercita un’azione benefica e sembra contribuire a proteggerci da microrganismi pericolosi e a garantire equilibrio e diversità microbica a livello intestinale.

Quali modifiche nel proprio stile di vita possono aiutare la salute intestinale?

Non bisogna sottovalutare il ruolo dell’attività fisica: la sedentarietà va evitata (e non solo per i problemi di stitichezza!), prediligendo in questo caso delle attività di natura aerobica che promuovono maggiormente la motilità intestinale: per i più pigri vanno bene anche delle passeggiate, purché quotidiane. Occorre, infine, non esagerare con sostanze irritanti come caffè o alcolici e mantenere un regolare ritmo dei cinque pasti giornalieri.

Leggi l'articolo completo sul sito Misura®

Link alla pagina del Dott. Andrea Del Seppia sul sito Misura®

 

Misura® è un marchio registrato di Colussi S.p.A. Il materiale riportato in questo articolo è di proprietà di Colussi, che ne ha autorizzato la pubblicazione.

Archiviato in: Nutrizione e benessere Etichettato con: benessere, proprietà alimenti, rimedi naturali, rimettersi in forma

L’importanza di consumare fibre durante la gravidanza

Fibre in gravidanza

L’assunzione di una dieta varia ed equilibrata, fin dal periodo pre concezionale, rappresenta una condizione essenziale per garantire il benessere della donna e la favorevole evoluzione della gravidanza. In questo contesto, è necessario sottolineare l’importanza di una adeguata assunzione di fibra, il cui apporto giornaliero consigliato dai LARN è di almeno 25g/dì.

Intervista di Misura al Dott. Andrea Del Seppia

Approfondiamo l’argomento con il nostro nutrizionista, Dott. Andrea Del Seppia.

Dott. Del Seppia, che cosa si intende per fibra?

Con il termine fibra intendiamo una serie di composti provenienti dal mondo vegetale (cereali, legumi, frutta e verdura) e che non sono digeriti dai nostri sistemi enzimatici. La fibra può essere distinta in solubile e insolubile in acqua. Generalmente, la fibra solubile, come per esempio le pectine, β-glucani e inulina, è una fibra che a contatto con l’acqua forma un gel viscoso ed è altamente fermentescibile dalla nostra flora batterica intestinale. La fibra insolubile, invece, è una fibra meno viscosa e meno fermentescibile ed è rappresentata prevalentemente dalla cellulosa, emicellulose e lignina. Da queste caratteristiche derivano numerose proprietà preziose per il nostro benessere intestinale, anche durante la gravidanza, pur non avendo un significativo apporto calorico.

Quali sono le proprietà della fibra?

Formando un gel a contatto con acqua, la fibra solubile aumenta la massa e la viscosità del contenuto gastrico. Questa attività si traduce in un maggiore senso di sazietà tra un pasto e l’altro, un migliore controllo dell’appetito e, di conseguenza, un maggiore controllo sull’acquisizione di peso durante la gravidanza. La massa viscosa, formata da fibra e acqua, riduce la velocità di assorbimento degli zuccheri nel sangue e quindi un eccessivo aumento della glicemia post-prandiale, rappresentando così un efficace intervento dietetico per prevenire l’insorgenza del diabete mellito gestazionale, un tipo di diabete che può presentarsi durante la gravidanza.

Si evidenzia un effetto benefico anche nei riguardi dell’apparato cardiovascolare, in quanto la fibra ha la capacità di intrappolare gli acidi biliari ricchi di colesterolo che vengono secreti durante il processo digestivo.

Lo stesso meccanismo si osserva anche per i trigliceridi impedendo il loro normale assorbimento da parte del nostro organismo. La fibra viene fermentata dalla nostra flora batterica intestinale creando feci più voluminose e morbide e facilitando così l’evacuazione. La fermentazione della fibra produce acidi grassi a corta catena, che hanno un effetto nutritivo per la mucosa intestinale. Da qui nasce l’effetto prebiotico delle fibre. I prebiotici sono definiti come quelle sostanze non digeribili che stimolano la crescita e l’attività della nostra microflora batterica. È stato dimostrato che la fibra è in grado di stimolare la crescita di bifidobatteri e lattobacilli, considerati batteri buoni.

La fibra insolubile comporta un aumento del volume del contenuto intestinale per la sua capacità di richiamare acqua (il cui apporto deve essere sempre costante ed abbondante) e questo si traduce in una stimolazione delle peristalsi intestinali (contrazioni che favoriscono il transito intestinale), inducendo l’evacuazione e riducendo i tempi di permanenza nel tubo digerente. È chiara quindi l’efficacia delle fibre sulla regolarità intestinale e l’effetto benefico che può avere sulla costipazione, una problematica che si riscontra frequentemente nelle donne in gravidanza.

Fibre in gravidanza

Quali alimenti consiglia di mangiare per aumentare l’apporto di fibra?

La quantità di fibra presente negli alimenti vegetali è molto variabile. Generalmente, i cereali integrali e i derivati come le farine di grano e crusca di frumento sono molto ricchi di fibre insolubili che possiamo trovare in buone quantità anche nella frutta secca e nella verdura (carciofi, cicoria, barbabietole, cavolfiore, melanzane, rape, ravanelli, etc.). La fibra solubile, invece, si trova prevalentemente nei legumi (in particolar modo in lenticchie, fagioli e ceci) e in tutta la frutta in generale.
Si ricorda a tutte le future mamme che per la sicurezza del nascituro è sempre bene consumare frutta e verdura dopo averle lavate accuratamente.

Leggi l'articolo completo sul sito Misura®

Leggi l'articolo di presentazione sulla pagina ufficiale Facebook di Misura®

Link alla pagina del Dott. Andrea Del Seppia sul sito Misura®

 

Misura® è un marchio registrato di Colussi S.p.A. Il materiale riportato in questo articolo è di proprietà di Colussi, che ne ha autorizzato la pubblicazione.

Archiviato in: Nutrizione in gravidanza Etichettato con: benessere del bambino, frutta, gravidanza, proprietà alimenti

Come avere un approccio consapevole al latte e ai suoi derivati

Intolleranza a latte e latticini

Il latte rappresenta la prima fonte di nutrimento che introduciamo durante l’arco della nostra vita. Attraverso l’allattamento, infatti, il neonato si nutre di un vero e proprio alimento in grado di soddisfare in maniera completa i propri fabbisogni nutrizionali. Con la crescita, però, la capacita di digerire lo zucchero presente nel latte (lattosio) e la sua proteina (caseina) può essere ridotta.

Intervista di Misura al Dott. Andrea Del Seppia

Approfondiamo l’argomento con il nostro nutrizionista, Dott. Andrea Del Seppia.

 

Dott. Del Seppia, che tipo di zuccheri sono presenti nel latte e come vengono digeriti?

Lo zucchero più presente nel latte è il lattosio. Chimicamente, il lattosio è un “disaccaride”, ovvero uno zucchero composto che durante la fase digestiva viene scisso in due unità più piccole di glucosio e galattosio, che a loro volta vengono poi assorbite a livello intestinale. Fisiologicamente, l’assimilazione del lattosio, legata alla produzione di enzimi specifici quali le lattasi prodotte dall’intestino e dalla flora batterica intestinale, può ridursi nel tempo creando fenomeni denominati di intolleranza al lattosio. Questa condizione impedisce l’assimilazione di tale zucchero, il quale si ritroverà nell’intestino creando disturbi gastrointestinali legati all’osmosi, ovvero al richiamo di acqua nelle feci e fermentazione in idrogeno e metano da parte dalla flora batterica, sintomatologia tradotta in feci liquide, dolore e gonfiore addominale.

 

Come si comportano le lattasi e come si sviluppa un’intolleranza al lattosio?

Le lattasi, vengono prodotte dai nostri geni nel corso dei primi anni di vita. La loro produzione è stimolata dall’assunzione di latte materno da parte del neonato. Dopo lo svezzamento, però, la trascrizione del gene viene sotto regolata (diminuzione genetica programmata), il che comporta una conseguente e minore produzione delle lattasi intestinali. Questa riduzione si osserva circa nel 75% della popolazione adulta.

Qual è, dunque, il comportamento alimentare che si deve tenere di fronte a una intolleranza al lattosio?

Le persone che presentano tale problematica dovranno consumare alimenti detti delattosati, ovvero “senza lattosio” o con bassi residui (come, ad esempio, i formaggi ad alta stagionatura).

Dallo zucchero lattosio alla proteina caseina…

Il latte presenta anche una ricca componente proteica, composta prevalentemente dalle proteine del siero e dalla caseina. Quest’ultima, di cui il latte vaccino è molto ricco, è necessaria alla coagulazione del latte per la formazione del formaggio, ma è anche la principale causa di allergia al latte e derivati.

Intolleranza a latte e latticini

Che cos’è un’allergia e come si distingue da un’intolleranza?

L’allergia è un fenomeno ben diverso dall’intolleranza, in questo caso, infatti, si ha una vera e propria risposta immunologica che coinvolge il nostro sistema immunitario ed è caratterizzata dalla produzione di anticorpi IgE. Nel caso dell’allergia al latte, la caseina si comporta, quindi, da allergene, ovvero una molecola estranea (detta antigene) verso cui si scatena il nostro sistema immunitario. Una reazione allergica si presenta pochi minuti dopo l’ingestione di latte (10-20 minuti) e con sintomi molto più violenti rispetto a quelli dell’intolleranza, e a carico di vari distretti, quali, per esempio, l’apparato gastrointestinale, respiratorio e cutaneo con reazioni che possono arrivare allo shock anafilattico.

Come ci si deve comportare quindi se si ha una allergia alle caseine?

In generale, l’allergia alle caseine viene affrontata tramite un intervento dietetico che esclude completamente dalla dieta il latte e tutti i suoi derivati, compresi i prodotti cosiddetti delattosati che invece erano consigliati per chi soffre di intolleranza.

Leggi l'articolo completo sul sito Misura®

Leggi l'articolo di presentazione sulla pagina ufficiale Facebook di Misura®

Link alla pagina del Dott. Andrea Del Seppia sul sito Misura®

 

Misura® è un marchio registrato di Colussi S.p.A. Il materiale riportato in questo articolo è di proprietà di Colussi, che ne ha autorizzato la pubblicazione.

Archiviato in: Nutrizione e benessere Etichettato con: intolleranza al lattosio, nutrizione, proprietà alimenti

  • « Pagina precedente
  • 1
  • 2

Cerca

Articoli recenti

  • Integratori alimentari per lo sport
  • Cosa sono i disturbi alimentari?
  • Ravenna: Il nutrizionista sportivo Dott. Andrea Del Seppia spiega la dieta durante le feste
  • Rimini – Dott. Andrea Del Seppia: “ecco come prevenire l’obesità nei bambini”
  • Arachidi. Una tira l’altra

Strutture presso le quali ricevo

Provincia di Forlì - Cesena
  • Casa di Cura Malatesta Novello, Ospedale privato accreditato, Cesena
  • Poliambulatorio IS.M.A.C., Gatteo (FC)
  • Poliambulatorio Arcade, Savignano
  • Primus Medical Center Day Hospital, Forli
  • Poliambulatorio Omnialab, Forlimpopoli

Provincia di Ravenna
  • Ravenna Medical Center - GVM, Ravenna

Provincia di Rimini
  • Centro Medico Gelso Sport, Bellaria – Igea
    Marina

  • Clinica Nuova Ricerca - Rimini

Milano - C.so Lodi, 114

Seguimi sui social media

  • Facebook
  • Instagram
  • LinkedIn
  • RSS

Contatti

Dott. Andrea Del Seppia
47522 Cesena (FC) - Italia
Telefono: +39 349 18 24 495
Partita IVA: 04000540403
Email:

Privacy Policy
Cookie Policy
Strumenti Privacy
Chi sono
Termini legali
Contatti

Copyright © 2016–2025 Andrea Del Seppia - Tutti i diritti sono riservati · Login

Gestione del consenso dei cookie

(Informativa sintetica/breve)

Questo sito web utilizza i cookie

In questo sito web sono preselezionati solo cookies necessari/tecnici necessari alla navigazione.
Per conoscere nel dettaglio quali cookie utilizziamo leggi la nostra informativa cookies (estesa).
Cliccando sulla "X" in alto a destra o sul pulsante “Rifiuta tutti” saranno mantenuti attivi solo i cookies necessari, cioè quelli tecnici che consentono la navigazione nel sito.
Cliccando su “Accetta tutti” si autorizza l’uso di tutti i cookies.
Cliccando su “Personalizza” si può scegliere in modo libero e consapevole quali cookies attivare o lasciare disattivati.
Una volta chiuso il banner sarà presente un pulsante che darà la possibilità di modificare le scelte sui cookie effettuate precedentemente.

Necessari Sempre attivo
La memorizzazione o l'accesso funzionale è strettamente necessario al fine legittimo di consentire l'utilizzo di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo fine di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
La memorizzazione o l'accesso alle preferenze è necessario per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
Archiviazione o l'accesso alle statistiche utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione o l'accesso di statistiche anonime che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato giudiziario, un'adesione volontaria da parte del tuo fornitore di servizi Internet o registrazioni aggiuntive da parte di terzi, le informazioni archiviate o recuperate solo per questo scopo non possono solitamente essere utilizzate per identificarti.
Marketing
L'archiviazione o l'accesso a fini di marketing è necessario per creare profili utente per inviare pubblicità o per tracciare l'utente su un sito Web o su più siti Web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci {vendor_count} fornitori Per saperne di più su questi scopi
Personalizza
{title} {title} {title}